ven 25 luglio, ore 18 | "Sinfonia di Luce" Inaugurazione della temporanea dedicata ad Attilio Lasta | Museo della Città di Rovereto

  •  23.07.2025 - 16:15 
  •  Arte
  • Inaugurazione al Museo della Città di Rovereto della nuova mostra temporanea dedicata ad Attilio Lasta

Venerdì 25 alle ore 18, presso il Museo della Città di Rovereto, si inaugura la mostra temporanea Sinfonia di luce”, visitabile fino al 19 ottobre 2025.

Si tratta della terza e ultima tappa del progetto espositivo “Attilio Lasta, 1886–1975. La vita e le opere”, ideato in occasione dei cinquant’anni dalla morte dell’artista.
La Fondazione Museo Civico di Rovereto ha scelto di dedicare a questo artista una mostra nel solco della propria missione di valorizzazione della storia culturale e artistica del territorio. Un omaggio a un artista schivo e appartato, ma profondamente legato alla Vallagarina, dove ha lasciato un’impronta nella memoria collettiva. Chi vive in Vallagarina infatti lo conosce bene. Le sue opere, che raccontano la luce del quotidiano e la quiete del paesaggio, si trovano nelle case, negli studi, nei luoghi della vita privata di molte famiglie. Ma la  mostra al Museo della Città nasce anche dal desiderio di restituire visibilità a una parte importante del patrimonio della collezione civica. Il Museo conserva un nucleo rilevante di opere di Lasta, mai pienamente valorizzato, che oggi trova un’occasione significativa di essere presentato al pubblico.

Dopo la prima esposizione inaugurata lo scorso maggio al Municipio di Villa Lagarina, dedicata agli anni della formazione, e la seconda alla Casa degli Artisti di Canale di Tenno, incentrata sulla transizione dal paesaggio alla natura morta, la mostra al Museo della Città – a cura di Warin Dusatti e Roberta Bonazza – presenta un ritratto completo della poetica pittorica di Lasta, mettendo in luce le sue relazioni con altri artisti che lo riconoscevano come un vero “Maestro”.

L’esposizione, che presenta una selezione di paesaggi e di paesaggi traslati nelle nature morte della sua piena maturità espressiva, evidenzia in particolare i legami con la Vallagarina e con figure artistiche locali quali Giuseppe Balata, Luigi Ratini, Luigi Bonazza, Diego Costa, Elio Martinelli, Marcello “Iras” Baldessari, Giuseppina Bresadola e Mario Barozzi, Giuseppe Zanella, presenti con alcune opere in mostra che risuonano tra loro, creando una trama di rimandi.
Non mancano riferimenti a personalità di spicco come Fortunato Depero e Alcide Ticò, fino ad arrivare a incontri interdisciplinari, come quello con il compositore Riccardo Zandonai, in un contesto culturale ricco di fermento e scambio.

Nella mostra “Sinfonia di Luce” è evidente come la ricerca della luce rimanga un ambito prediletto per tutto il percorso artistico di Attilio Lasta, sin dalla sua prima produzione. Nei paesaggi si coglie una particolare attrazione per le sfumature luministiche tradotte in pittura. Le stesse luci e le stesse trasparenze entrano poi nella meraviglia delle sue nature morte.  

L’esposizione al Museo della CIttà di Rovereto è organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e promossa da Provincia autonoma di Trento, Comunità della Vallagarina, Comune di Rovereto, ApT Rovereto Vallagarina Monte Baldo, con il sostegno della Cassa Rurale Alto Garda Rovereto.

Il progetto diffuso “Attilio Lasta, 1886-1975. La vita e le opere”  è promosso dal Comune di Villa Lagarina, dalla Casa degli Artisti G.Vittone a Canale di Tenno e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, e permette di conoscere la raffinata attività pittorica di Attilio Lasta attraverso un centinaio di opere, molte delle quali esposte per la prima volta al pubblico


Attilio Lasta
(Villa Lagarina 1886 - 1975)


Nasce a Villa Lagarina (Trento) il 27 aprile 1886, da una famiglia benestante. Nel 1900, dopo aver frequentato le Scuole Popolari, assieme alla sorella Maria si reca a studiare nel collegio di Anras, nel Tirolo orientale, iscrivendosi al corso professionale di artigianato e pittura. Durante questi anni concorre al Premio della Dieta di Vienna, vincendo un diploma e 300 corone grazie ad un disegno ad olio. Nel 1902 ritorna a Villa Lagarina, iniziando ad esporre. Nello stesso anno partecipa a Verona ad una mostra collettiva tenuta al Palazzo della Gran Guardia.

Nel 1906 si trasferisce a Milano frequentando lo studio di Cesare Tallone. Nella città lombarda conosce Bartolomeo Bezzi e Filippo Carcano. Segue gli artisti legati all’Arte Nuova e quelli della Scapigliatura. Rimane affascinato dalle opere di Giovanni Segantini, di cui subisce l’influenza cromatica. Nel 1910 si reca a Verona per mostrare i suoi lavori alla Galleria La Gran Guardia, diretta dal maestro Carlo Donati: ne vengono accettati due, Vecchi roveri e Chiaro di luna.

Nel 1912 fu richiamato a Venezia da Nino Barbantini, segretario dell’Opera Bevilacqua La Masa, per far parte del gruppo degli artisti che esponevano a Ca’ Pesaro, dove espose anche nel 1913. L’anno seguente è invitato a Roma alla Mostra della Secessione Romana. Qualche mese prima era a Venezia alla mostra organizzata dagli artisti respinti dalla Biennale, mostra tenutasi presso i saloni dell’Hotel Excelsior. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale – siamo nel 1914 – viene arruolato nell’esercito austroungarico. Dopo numerosi spostamenti lo troviamo a Wels, in Bassa Austria, assieme a Luigi Ratini, dove esercita la pittura come “Kriegsmaler”, pittore di guerra.

Nel 1918 gli artisti appartenenti all’“Ersatzbataillon” espongono le loro opere nella Volkshalle di Wels. Ritornato in patria trascorre il tempo tra Villa Lagarina e Cles, in val di Non, dove abita il fratello, dipingendo case rustiche di montagna e dedicandosi completamente al paesaggio.

Nel 1928 viene assunto come impiegato alla Banca Popolare di Villa Lagarina e abbandona l’attività pittorica. La riprende nel 1932 dopo aver lasciato il posto di lavoro. Incomincia a dipingere nature morte. Nel frattempo intensifica le esposizioni personali e collettive.

Nel 1946 lo troviamo alla “Mostra della Pittura Trentina dell’800 e del ‘900”, tenuta al Castello del Buonconsiglio a Trento. 

Muore il 20 gennaio 1975, alla vigilia dei novant’anni.

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