C'è dell'arte, perBacco! DIPINTI E WINE DESIGN, al Museo della Città di Rovereto

  •  15.12.2023 - 15:15 
  •  Arte, Mostre
  • venerdì 15 dicembre | inaugurata al Museo della Città di Rovereto in via Calcinari

Il connubio tra il mondo dell’arte e il vino non è certo una novità. Molti artisti hanno tratto ispirazione da libagioni e bottiglie, in tutte le epoche: basti pensare agli affreschi degli antichi romani, al Bacco di Caravaggio (1596-1598), al Bar delle Folies-Bergère di Manet (1881-1882), oppure a La bottiglia di vino di Pablo Picasso (1925).

Diverso è il frequente ricorso alla creatività artistica che, negli ultimi decenni, le cantine più importanti hanno fatto per il proprio storytelling: novelli mecenati, sempre più titolari di aziende vinicole commissionano agli artisti la definizione della propria immagine e della propria identità, con un incontro tra vino e arte che si sviluppa nello spazio delle etichette, pochi centimetri sempre più protagonisti non tanto della semplice confezione di un prodotto, ma di un vero proprio wine design.

La mostra “C’è dell’Arte, perBacco”, al Museo della Città di Rovereto, a cura di Fiorenzo Degasperi e Warin Dusatti, illustra proprio questo fenomeno, sempre più presente e interessante. In esposizione bottiglie e dipinti nell’ambito dalle cantine della Vallagarina e dalla collezione privata della cantina Mauro Poli di Santa Massenza: dalle etichette ispirate a quadri famosi di pittori locali fino a veri e propri progetti di residenza d’artista, in un dialogo tra il dipinto esposto e il prodotto imbottigliato che vede il vino come filo, non solo rosso.

Non manca un’ala della mostra, ricca di opere della collezione d’arte della Fondazione Museo Civico e di privati, in cui ammirare una selezione di nature morte a partire dall'Ottocento fino ai giorni nostri che richiamano paesaggi e abitudini alimentari, e che vedono di conseguenza molto spesso l’uva come grande protagonista delle tavole e dei paesaggi lagarini.

La mostra segue due narrazioni distinte, ma intrecciate, che si possono seguire partendo dall’una o dall’altra suggestione.

“Questa mostra intreccia in modo avvincente collezioni d’arte, creatività, territorio e prodotto - commenta Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico -  un connubio che caratterizza il nostro Trentino. Crediamo che possa suscitare l'interesse e la curiosità non solo dei locali, ma anche dei numerosi turisti presenti per le feste natalizie, invitandoli ad esplorare le ricchezze nascoste tra i dipinti e nelle etichette delle bottiglie, dove il genius loci lagarino  si manifesta in modo singolare e distintivo”.

“La rassegna - spiegano i curatori Degasperi e Dusatti - narra il processo di trasformazione che, partendo dalle opere pittoriche della metà dell’Ottocento e transitando per le sperimentazioni grafiche di Fortunato Depero, giunge alla sintesi pittorica di un paesaggio non più agricolo ma dell’anima, racchiuso nelle etichette delle bottiglie di vino”.

------
(tratto dal testo di Warin Dusatti, dalla guida alla mostra)

La mostra  crea collegamenti tra l’arte, il territorio e le realtà produttive della nostra regione.
A partire dalle nature morte con artisti di fine Ottocento come Eugenio Prati, Giulio Cesare Prati, Romualdo Prati e Antonio Mayer e proseguendo lungo il Novecento con Attilio Lasta, Luigi Vicentini, Luigi Pizzini e molti altri.

Muta il tempo, i supporti pittorici, gli oggetti, il territorio: si passa dal dipinto alla stampa tipografica degli anni ’30 con le etichette dei vini Cavazzani di Fortunato Depero, alle contemporanee etichette d’artista sulle bottiglie di vino delle aziende vinicole del nostro territorio: Tenuta San Leonardo, de Tarczal, Vivallis, Balter, La Cadalora e la Cantina Distilleria di Mauro Poli. Si può così evidenziare, cercando di capirne le connessioni e i punti di contatto grazie ai diversi elementi in gioco, la costante metamorfosi artistica, culturale e sociale che è avvenuta in oltre cento anni di storia.

La mostra è suddivisa in tre grandi macro aree:
“LA NATURA MORTA COME UN'ANTROPOLOGIA DEI SENSI”, nella quale si possono ammirare le nature morte degli artisti trentini;

“METAMORFOSI”, laddove il profluvio di uva, frutta e ortaggi si trasforma sia da un punto di vista fisico che comunicativo e commerciale, mutando d’aspetto, diventando oggetto di una pubblicità o del lavoro faticoso nei campi, come nelle opere di Tullio Garbari Raccolta e pigiatura dell’uva e Contadini, o in quella di Remo Wolf La vendemmia, oppure nella pubblicità della bibita Cipriani dipinta da Attilio Lasta;

“L’ETICHETTA D’ARTISTA” conclude la parabola trasformativa ove il vino è la risultante ultima e dove si possono vedere le opere originali poi stampate sulle etichette di importanti artisti come Ennio Finzi, Mauro Cappelletti, Maurizio Giongo, Gianni Pellegrini e molti altri. Alle opere astratte sono affiancate le realizzazioni degli artisti contemporanei Giuseppe Debiasi, Simone Berti e Alessandro Quaglia che nobilitano con la loro arte il contenuto delle bottiglie, in questa perfetta fusione tra il senso del gusto e della vista.

Accompagnano le macro aree sezioni esplicative come quella dedicata a Fortunato Depero e la pubblicità, alle cantine e la committenza e una breve riflessione sull’etichetta d’artista.
Fortunato Depero ritorna grazie alla Cantina Vivallis che utilizza due sue opere per decorare le bottiglie “Depero bianco” e “Depero Nero”, mentre la Tenuta San Leonardo ha iniziato dal 2023 un virtuoso progetto dal titolo “Arte San Leonardo” con la commissione di una etichetta e la realizzazione di un libro d’artista rilegato a mano.

La collezione più corposa è quella della Azienda Agricola Cantina Distilleria Mauro Poli, con ventitré bottiglie con le relative etichette che, dal 1994, arrivano fino al 2020.

Per l’Azienda Agricola de Tarczal, Alessandro Quaglia ha usato una tecnica quasi ormai desueta, ossia l’acquaforte, restituendoci etichette spiccatamente ironiche. Anche per l’Azienda Agricola Balter, la tecnica usata dall’artista, che desidera rimanere anonima, è l’incisione su linoleum con pregevolissime ed espressive realizzazioni.

---
UFFICIO STAMPA Fondazione Museo Civico di Rovereto
T. 0464452800 - 834 diretto
comunicazione@fondazionemcr.it | berettaclaudia@fondazionemcr.it

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

Newsletter

Iscriviti per ricevere la newsletter informativa sulle attività della Fondazione MCR