Rovereto e Siracusa insieme nel nome di Paolo Orsi

Rovereto e Siracusa insieme nel nome di Paolo Orsi

  • L'archeologo Paolo Orsi, roveretano di nascita, dalla fine dell'Ottocento fu direttore del Museo di Siracusa, dove divenne celebre per le ricerche compiute tra Sicilia e Calabria. Oggi le due città che furono per lui tanto importanti avviano un progetto comune, per rendere consultabile online la sua corrispondenza epistolare.

Paolo Orsi continua a tessere le sue tele anche dopo quasi un secolo dalla sua morte e due regioni poste a mille chilometri di distanza si trovano a condividere eventi e progetti.

Una delegazione roveretana si è recata a Siracusa per dare avvio a un nuovo progetto che consolida i rapporti tra la Fondazione Museo Civico di Rovereto e il Museo Archeologico Paolo Orsi. Con il supporto economico della Caritro i due enti hanno dato il via a un piano ambizioso: intendono unire i rispettivi archivi epistolari, relativi alla corrispondenza di Paolo Orsi, in un unico database virtuale disponibile e consultabile da tutti tramite il sito web della Fondazione MCR. L'obiettivo è quello di unire le 8000 lettere del museo roveretano, già schedate e visibili on line, con le 12000 lettere conservate presso il Museo Paolo Orsi di Siracusa.

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Ci vorranno diversi anni ma l'obiettivo è importante, condiviso e di grande rilievo nazionale e internazionale. Questo perché Paolo Orsi teneva una fitta corrispondenza non solo con archeologi italiani ma aveva contatti in gran parte del globo. Ma non ci sono solo lettere scritte da archeologi e quindi, oltre al panorama scientifico che riguarda gli addetti ai lavori e la storia dell'archeologia, questi documenti restituiscono uno spaccato della società, dell'economia e della politica di un arco temporale che va dagli anni '80 dell'Ottocento fino all’inizio degli anni '30 del Novecento. 

Paolo Orsi

Paolo Orsi, archeologo trentino nato a Rovereto nel 1859, dopo le prime esperienze di ricerca nella terra natale, ancora giovanissimo, studiò tra Padova, dove si laureò nel 1882, Vienna e Roma. Nel 1888 venne inviato a Siracusa, al museo archeologico locale di cui divenne in seguito direttore. Compì i suoi studi tra la Sicilia e la Calabria, territori com'è noto ricchissimi di testimonianze antiche ma a quel tempo praticamente inesplorati, spaziando dalla preistoria, all'età delle colonie greche, fino al periodo romano, bizantino e medievale, e divenendo uno dei più illustri archeologi italiani. 

La riunione operativa di inizio progetto ha avuto luogo il 17 novembre 2022, presso il museo siracusano intitolato proprio al grande archeologo roveretano. La delegazione della Fondazione Museo Civico di Rovereto, composta dal presidente Giovanni Laezza, dalla direttora Alessandra Cattoi, dall'archeologo Maurizio Battisti e dalla responsabile degli archivi digitali e del sito web Eleonora Zen si è incontrata il team del Museo Paolo Orsi e in particolare con il direttore Antonello Mamo e con l'archeologa Anita Crispino e le sue collaboratrici, fra cui Lucia Mincella che, oltre ad aver trascritto le lettere dell'epistolario siracusano, si è occupata anche della trascrizione dei taccuini di Paolo Orsi.

Paolo Orsi

Ma a questa prima riunione operativa si è aggiunto un altro importante incontro istituzionale che ha visto una delegazione della giunta roveretana, composta dal sindaco Francesco Valduga e dagli assessori Micol Cossali e Mario Bortot, incontrare il sindaco di Siracusa Francesco Italia e l'assessore alla cultura Fabio Granata. Si rafforza dunque il legame fra le due città agli estremi dei confini nazionali e si prospetta un futuro di più stretta collaborazione, sia per quanto riguarda gli aspetti scientifici e di ricerca, sia per quanto concerne il settore della divulgazione e quindi dell'organizzazione di eventi aperti al pubblico. 

Fondazione MCR

Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.

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