Parco Naturale Locale Monte Baldo
Nel 2013, su iniziativa delle comunità locali, è stata attivata la Rete di Riserve Monte Baldo, la prima nel Trentino a fregiarsi del titolo di Parco Naturale Locale. Questo sistema territoriale collega tra loro aree protette di inestimabile valore, tra cui i siti della Rete Natura 2000, le Riserve naturali provinciali e le Riserve locali, autentiche oasi di biodiversità.
Incastonato tra il Lago di Garda e la Vallagarina, il Parco si estende per 4.650 ettari su una vasta porzione del territorio trentino, coinvolgendo i Comuni di Ala, Avio, Brentonico, Mori e Nago-Torbole. Nasce con l'intento non solo di preservare gli ambienti naturali del Monte Baldo, ma anche di promuovere uno sviluppo economico e sociale della comunità che sia in armonia con l'ambiente naturale e sostenibile nel tempo.
Monte Altissimo - foto di Florio Badocchi ©
Nel dicembre 2023 la Fondazione Museo Civico di Rovereto ha assunto il coordinamento tecnico del Parco per i prossimi due anni, durante i quali condurrà monitoraggi e studi scientifici in ambito botanico, elaborerà un piano di comunicazione e proporrà laboratori didattici per le scuole ed attività per le persone che visitano il Parco.
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Grazie alla straordinaria biodiversità che lo caratterizza, il Parco Naturale Locale Monte Baldo è da secoli una meta ambita per studiosi naturalisti, speziali e farmacisti. Questo luogo, sin dal 1400, è stato un punto di riferimento per la raccolta di specie officinali e lo studio delle loro possibili applicazioni nella farmacopea moderna, oltre che per ricerche nei campi della botanica, della geologia e di altre scienze naturali.
Nel corso dei secoli, illustri studiosi come Francesco Calzolari e Gian Battista Olivi hanno celebrato la ricchezza del Baldo. Calzolari, nella seconda metà del 1500, ha sottolineato la vastità della flora presente sul Monte Baldo, definendolo un vero e proprio Hortus Italiae, il Giardino d'Italia. Questa fama ha continuato a crescere nel tempo, tanto da spingere Jean-François Seguir, nella prima metà del 1700, a descriverlo come un rarorum plantarum hortus, un giardino di piante rare.
Francesco Calzolari - Wikipedia ©
L'eredità di queste illustri figure continua a vivere attraverso gli studi botanici che ancora oggi si svolgono sul Baldo. Recentemente, ricercatori come Alessio Bertolli e Filippo Prosser della Fondazione Museo Civico hanno fatto una nuova scoperta: la Brassica baldensis, una specie floristica unica nel suo genere. Questo dimostra quanto il Monte Baldo sia ancora una riserva di biodiversità in continua evoluzione.
Brassica Baldensis - foto di Ennio Cassanego ©
Oltre alla sua importanza floristica, il Parco ospita una notevole varietà di habitat e specie animali. Infatti, è sede del 60% degli habitat di interesse comunitario del Trentino, il 70% delle specie di piante vascolari, il 69% delle specie di anfibi, il 73% delle specie di rettili, il 75% delle specie di uccelli durante il periodo riproduttivo e il 55% delle specie di mammiferi presenti nella regione.
Dal punto di vista geologico, invece, il massiccio montuoso del Monte Baldo è principalmente composto da rocce calcaree e dolomitiche, che si sono formate tra circa 220 e 25 milioni di anni fa, durante un periodo compreso tra 35 e 15 milioni di anni fa, sollevandosi e piegandosi nel corso del tempo. Queste rocce sedimentarie, originariamente depositate sul fondo del mare, sono ricche di fossili.
INFO > parcomontebaldo.tn.it