* - Palazzo Vecchio

ambito STORIA E ARTE

Palazzo Vecchio rappresenta un notevole esempio di residenza fortificata cinquecentesca. L'impianto si articola in tre corpi di fabbrica affacciati sulla corte centrale; sul fianco destro spicca la torretta cilindrica, in cui si narra sia stato arso vivo nel 1525 il signore di Nomi Pietro Busio. Il sottotetto è ornato da una originale doppia fila di dentelli in cotto. Particolarmente suggestiva è la loggia compresa tra le due ali laterali del palazzo, realizzata secondo lo stile dell'architettura veneta. Nell'ala di sinistra si apre oltre un portale la cosiddetta Corte del Gobbo. Feudo della famiglia Castelbarco, la giurisdizione di Nomi fu venduta nel 1494 a Massimiliano I d'Austria, che più tardi la diede in pegno alla famiglia Busio originaria di Milano, che realizzò l'edificio attuale. Durante la "guerra rustica" del 1525 il palazzo fu espugnato. Nel 1646 feudo e giurisdizione furono ereditati dall’arciduca d'Austria, che li vendette alla famiglia Fedrigazzi, i cui ultimi discendenti, i baroni de Moll, vi rinunciarono nel 1838, concedendo l'uso di Palazzo Vecchio a famiglie del luogo.