Nomi nell'antichità

ambito ARCHEOLOGIA

L'abitato di Nomi, fra i più ricchi di testimonianze archeologiche in Vallagarina, è dominato a nord dai ruderi del castello, edificato sui resti di un insediamento dell'età del Bronzo (II millennio a.C.). Altre testimonianze di quest'epoca sono state rinvenute a Dosso Alto, Cef e S. Pietro (XIII –XII secolo a.C.), mentre in località agli Olmi e al Bersaglio si sono messi in luce una necropoli e un insediamento dell'età del Ferro (IX - I secolo a.C.).
Evidenze di un vasto cimitero di età tardoromana e altomedievale (IV - VII secolo d.C.), poi, sono state individuate in più punti del paese. Il castello medievale, originariamente sede del feudo dei signori di Nomi, sorge alto su una rupe strapiombante, in vista di Castel Beseno e della Chiusa della Pietra, dei quali seguì le vicende, passando entro il 1333 alla famiglia Castelbarco e trovandosi poi coinvolto in frequenti e repentini passaggi di mano. Nei primi decenni del Cinquecento i ruderi superstiti furono definitivamente smantellati, essendosi l'ultimo proprietario Pellegrino Busio trasferito nel palazzo nel frattempo edificato in paese.