Villa Lagarina - Figlina di Prà del Rover

Le testimonianze relative alle attività artigianali che in epoca romana dovevano svolgersi nel territorio della Valdadige non sono in generale particolarmente frequenti. Le attestazioni più significative riguardano gli impianti che sfruttavano un'importante risorsa locale: l'argilla. Con questa materia prima si producevano mattoni, tegole, coppi e pesi da telaio. Nel comune di Villalagarina, una probabile manifattura laterizia (figlina) di età tardoimperiale (IV-V secolo d.C.) è stata messa in luce presso il lago di Cei (toponimo di possibile origine latina), in località Prà del Rover, a seguito delle ricerche archeologiche condotte nel 1984 e 1985 dal Museo civico di Rovereto. Numerosi i reperti in terracotta raccolti nel corso delle indagini, alcuni recanti motivi ornamentali impressi e iscrizioni, una scelta dei quali è oggi esposta nelle sale espositive permanenti del museo. La posizione della figlina, in un'area di altura solo apparentemente isolata e marginale, doveva essere invece giustificata dal passaggio nelle vicinanze di una strada di una certa rilevanza, anche commerciale, che la quale, collegando la Valle di Cei con la viabilità principale del fondovalle, poteva assicurare il rapido trasporto e la commercializzazione dei prodotti.