Nomi - Necropoli

Numerosi ritrovamenti effettuati a più riprese fin dal '700 e poi nel corso dell'800 del '900 in diverse località del paese di Nomi (dosso di S. Pietro e località Brioni, Maso Moll, Ospedale Romani, Dosso della Pozza) attestano che nell'area dell'attuale abitato di Nomi fra l'età romana e l'alto medioevo vi fosse un'estesa necropoli a inumazione articolata in più nuclei. Si tratta nel complesso di svariate decine di tombe, prevalentemente strutturate (in tegoloni, in muratura e in lastre litiche) ma anche in semplice fossa terragna; in un solo caso si segnala il rinvenimento di un sarcofago, che oggi risulta disperso. Le sepolture contenevano corredi funebri assai modesti, costituiti da monete di bronzo, semplici contenitori di ceramica comune (più raramente di vetro), coltelli, cesoie, fibule, fibbie, armille e pettini di osso; alcuni di questi reperti, in parte derivanti da rinvenimenti casuali, in parte dagli scavi condotti sotto la supervisione della Soprintendenza di Padova fra il 1935 e il 1937, sono conservati presso il Museo civico di Rovereto. Da essi si ricava una datazione della necropoli compresa fra il IV e il VII secolo d.C.