Si inaugura oggi la mostra temporanea "Ci vuole un fiore. Dalla Natura alle Arti"

  •  31.01.2020 - 12:17 
  •  Arte, Botanica, Mostre
  • Al Museo della Città di Rovereto

CI VUOLE UN FIORE. DALLA NATURA ALLE ARTI - mostra temporanea

1 febbraio - 19 luglio 2020

Museo della Città di Rovereto

A completamento della riflessione scientifica sulla Flora del Trentino ospitata al Museo di Scienze e Archeologia, il Museo della Città propone un viaggio attraverso le diverse sensibilità con cui l'arte interpreta i fiori e il paesaggio vegetale. In questo percorso, il fiore rappresenta in assoluto il simbolo della vita e dell’omaggio sincero. E’ il fiore che cresce spontaneo in natura o coltivato, testimonianza dell'eterna bellezza.

La mostra allestita negli spazi del nuovo Museo della Città, a cura di Paola Pizzamano e coordinata da Alessandra Cattoi, presenta sessantacinque opere delle collezioni civiche di Rovereto (del Comune, dell'Accademia roveretana degli Agiati e dell’Associazione Scout-CNGEI) in un percorso dedicato al soggetto floreale rappresentato da varie modalità tecniche ed espressive al fine di coglierne i valori estetici, ma anche simbolici e spirituali, a testimonianza inoltre di lasciti e doni, tra i quali si ricorda quello di Ida e Giovanni Giovannini, Alvise Comel, Guido Cornelio Zecchini, Tullio Fait, Elena Gaifas e Andrea Disertori.

Attraverso le opere esposte, alcune per la prima volta, si propone di gettare uno sguardo sulla molteplicità di interpretazioni dove emerge l'importanza del fiore nella nostra vita quotidiana. Fonte d’ispirazione, il fiore è sempre stato rappresentato per la sua perfezione e bellezza, ma spesso anche per i suoi significati spirituali, nonché come raffinato motivo decorativo.

Di fiore in fiore si racconta il rapporto dell'uomo con la natura, fin dal momento formativo negli esercizi scolastici degli alunni della Realschule (scuola reale) Elisabettina di Rovereto, intenti a rappresentare graficamente il reale attraverso forme geometriche o dal vero negli acquerelli dei giovanissimi e futuri artisti Tullio Garbari, Giorgio Wenter Marini, Giovanni Tiella e Fortunato Depero. Attraverso le opere di artisti della prima metà del Novecento si delinea poi la varietà nell’interpretazione del motivo floreale come soggetto principale o come particolare di altre tematiche. La mostra segue un racconto suddiviso in sezioni, introdotto dai disegni botanici eseguiti nel 1837 da Gaetano Fogolari. Ogni sezione offre l'occasione per soffermarsi anche anche sull'interpretazione e sulle tecniche usate nella rappresentazione dei fiori, identificati dai botanici del Museo.

Sezione Realschule (scuola reale) Elisabettina di Rovereto: testimonia la pratica del disegno geometrico e quello a mano libera nella Realschule (scuola reale) Elisabettina di Rovereto, attraverso la rappresentazione di fiori, assunti come motivi geometrici per eccellenza per la loro struttura simmetrica, nei disegni di Arturo Belli fino agli abbozzi dal vero, eseguiti ad acquerello, dai giovanissimi e futuri artisti Tullio Garbari, Giorgio Wenter Marini, Giovanni Tiella e Fortunato Depero.

Sezione Regina Disertori: la pittrice di origine olandese, ma legata al Trentino, specializzata nella pittura di fiori - che ci accompagna anche nelle altre sezioni della mostra - dove emerge il suo sempre vivo amore per la natura nei numerosi dipinti che testimoniano inoltre l'importante dono di cinquantadue opere alla città di Rovereto da parte di suo figlio Andrea, architetto e creatore di ex libris.

Sezione Di fiore in fiore: questa sezione documenta la varietà di rappresentazioni del soggetto floreale nelle opere di Luigi Bonazza, Giorgio Wenter Marini, Benvenuto Disertori, Elio Martinelli, Augusto Sezanne, Umberto Maganzini, Pietro Coelli, Elmo Ambrosi, Gino Pancheri, Felice Carena, Pietro Coelli, Lukas Gyelmis, Giuseppe Zanella, Vittorio Casetti, Luigi Scarpa Croce, Ennio Pozzi, Nino Caffè, Anacleto Margotti, Adolfo Levier, Mario Barozzi, Giuseppe Balata, Mario Cortiello e con un nucleo di dipinti e disegni eseguiti da artiste come le roveretane Giuseppina Bresadola e Rolanda Polonsky, Erminia Bruni Menin di Borgo Valsugana e la veneziana Atte Gasparetto; oltre a un'inedita incisione della venerabile Giovanna Maria della Croce defunta nel 1673 ed eseguita da Francesco Dusini.

Infine un video, a cura dei botanici della Fondazione Filippo Prosser e Giulia Tomasi, propone immagini floreali ispirate alle opere esposte e crea un legame con i temi più strettamente naturalistici della mostra già in corso al Museo di Scienze e Archeologia. Il dialogo tra i due percorsi espositivi permette al visitatore di immergersi nel mondo della flora da molti punti di vista, completando così una riflessione sugli abitanti più poetici e delicati del nostro territorio.

Apertura mostra al pubblico

Rovereto, Museo della Città - Via Calcinari

1 febbraio - 19 luglio 2020 - mar-gio 14.00-18.00 - ven-dom 10.00-18.00 Per tutta la durata della mostra: biglietto unico Museo di Scienze e Archeologia/Museo della Città €7, rid. €5

foto al link https://wetransfer.com/downloads/479cc95fc991cf38602a40d3a6e87ef220200131110427/5d0566e341918bb99dc7fdde2083252320200131110427/6162a0

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